La produzione dell’artista Carlo Re è caratterizzata sin dall’inizio della sua carriera da un interesse specifico per la comunicazione in senso lato: pur rimanendo la pittura il mezzo maggiormente utilizzato e il campo in cui ha ottenuto i risultati maggiormente apprezzati, non va dimenticata la sua produzione multimediale, gli scatti fotografici e la passione per la musica alimentata anche dallo studio del saxofono, strumento con cui suona ogni volta che se ne presenta l’opportunità.
Figura di grande umanità, si distingue per la disponibilità estrema nei confronti di chi, come lui, sente il richiamo dell’arte, per le iniziative di carattere ambientale e pacifista, per l’insegnamento ai giovani e, negli ultimi anni della sua vita, anche ai bambini più piccoli, grazie a un metodo basato sulla libera espressione e sulla pittura intesa come attività ludica.

Dopo il 2000 la sua ricerca verso nuovi stimoli creativi trova sbocco nei differenti supporti su cui esprimersi e inizia così a produrre dipinti in acrilico su grandi tele di lino anche realizzate a mano o su tessuti di cachemire Loro Piana e di feltro di lana, da cui nascono opere che verranno esposte nel 2001 nella Fortezza da Basso a Firenze durante l’evento di Pitti Immagine Filati . L’anno seguente il suo lavoro di ricerca continua su tessuti sperimentali come seta-acciaio e seta-argento per la realizzazione di abiti nuziali. I colori continueranno ad essere di produzione artigianale e assolutamente naturali, come la tinta ottenuta dalla bollitura del riso nero Venere su cui applica oro, argento e rame alterato con acidi corrosivi.
Alla mostra intitolata”Presenze” si trova una parte della sua produzione che , come lui stesso ha osservato, riguarda un’arte “iconica a carattere visionario” caratterizzata da contenuti che sono definiti dall’autore “sacri”, intendendo con questo termine tutto ciò che indirizza l’uomo verso l’”Archetipo”.

Dai dipinti di vago sapore naturalistico, l’artista passa a opere più sintetiche che si avvicinano all’astrattismo, fra le quali si può riconoscere una serie di dipinti con velature di colori tenui e sottili forme. E tuttavia si può identificare la vena più feconda e rappresentativa della forza comunicativa di Carlo Re in quei dipinti in cui i grafismi si disciolgono in campiture più ampie di colori che vanno dal rosso all’arancio-ocra, dai verdi ai blu profondi o ai neri che creano forme morbide e tondeggianti. All’interno di queste “visioni”, dove il fluttuare dell’acqua marina si confonde con l’addensamento di nubi o dove l’accenno naturalistico si dilegua in uno sfondo fatto di etere scuro, proprio lì compaiono a sorpresa a volte piccole, in altre grandi, “presenze” sempre benefiche anche quando di impatto apocalittico. Si tratta di angeli o Madonne fatti un po’ alla Chagall, figure talvolta inserite in mandorle in cui i Bizantini chiudevano il Cristo Pantocratore: quegli “archetipi”, appunto, a cui si riferiva il nostro, quella pittura “sacra” che lo ha portato nel 2005 ad esporre mostre itineranti in conventi ( sul Monte Mesma e a Gattinara) e chiese (a Legro di Orta, sul Sacro Monte di Orta e a Nebbiuno), i luoghi sacri per eccellenza.
In altre tele l’archetipo diventa più giocoso e quasi infantile, così si scoprono divertenti giraffe – d’altra parte c’è stato chi ha dipinto dolci asini volanti – a ricordarci che, al di là di potenti visioni, il mondo continua ad essere anche la dimora della fervida fantasia dei bambini.
Marina Tappa

BIOGRAFIA
Carlo Re è nato a Vigevano il 24 novembre 1955.
Dopo il Liceo Artistico ha frequentato i primi due anni di scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera, diplomandosi in pittura. Ha frequentato in seguito il corso di cromatologia di Luigi Veronesi, pittore e scenografo che ha lavorato in contatto con gli artisti del Bauhaus. Ha seguito i corsi di jazz studiando saxofono sotto la guida del maestro Sergio Rigon, noto jazzista e primo ottavino nell’orchestra della R.A.I. Negli anni ‘90 si è interessato di tecniche della comunicazione multimediale, continuando però a praticare la pittura. E’ stato presente infatti nel 1998 e nel 1999 al Festival internazionale di Videoarte di Locarno con due installazioni.
Nel 1997 ha percorso tutta l’Europa, giungendo fino in Lituania, partecipando con installazioni ad eventi culturali a Magonza, Kassel, Münster, Hertongengbosch, Liegi, Lione e Venezia.
Nel 1998 ha esposto alla mostra “Binario vivo. Ambiente e creatività sulla strada ferrat” organizzata sul Treno Verde con la collaborazione di Legambiente Italia e Ferrovie dello Stato.
Nel 2001 ha esposto a Firenze durante Pitti Immagine Filati alcune sue opere realizzate su cashmere Loro Piana.
Nel 2002 ha lavorato in collaborazione con la “Domo Adami” realizzando alcuni abiti da sposa con tessuti sperimentali che sono stati presentati durante ModaIn nello spazio di via Manzoni a Milano. Nel corso della stessa manifestazione Carlo Re ha presentato alcuni suoi lavori eseguiti su cashmere e tessuti pregiati.
Dal 2004 fino al 2011 ha tenuto corsi per bambini in molte scuole della provincia di Novara e Vercelli. Nel febbraio 2006 ha aperto a Maggiora l' "Accademia dei Bambini ARTUS", con l'intento di insegnare ai più piccoli ad esprimersi con l'Arte nella più grande libertà.
Nel 2005 in Trentino in Val di Sole ha partecipato alla manifestazione “Le meridiane di Monclassino” dipingendo su una meridiana progettata dal noto gnomonista Alberto Cintio e ha realizzato una personale nell’Auditorium di S. Chiara di Vercelli con il titolo“Visioni”.
Nel 2010 ha partecipato alla collettiva “100 Artisti. Il senso del tempo tra storia e conoscenza” ( Archivio di Stato di Novara ) con un’installazione in onore del Dalai Lama.
Nel 2011 era presente in “ 150 Artisti raccontano la Nostra Storia”. (Archivio di Stato di Novara)
L’artista ha insegnato per anni nelle Scuole Medie e nei Licei ed è scomparso a Vigevano nel 2013.